La strada che porta al benessere
Il nucleo del mio lavoro come psicologa psicoterapeuta è la ricerca di un senso relazionale nelle emozioni, cioè comprendere in che modo quello che una persona sente o vive in una data situazione sia connesso con le relazioni in cui è inserita.
Comprendere cosa l'individuo prova nei diversi contesti di vita e perchè, permette di fare scelte consapevoli e di migliorare la qualità della propria vita modificando il proprio sentire e sperimentando nuove modalità di vivere le relazioni. Da qui nasce il mio motto "comprendere per agire": infatti, le emozioni che sperimentiamo sono sempre connesse ai ruoli che assumiamo nei diversi contesti e in relazione a qualcuno; per poter sperimentare maggior benessere sarà necessario pertanto modificare il proprio ruolo o i propri vissuti in relazione ad esso, introducendo prospettive e posizionamenti nuovi. Come psicologa psicoterapeuta mi occupo di accompagnare chi ho di fronte a comprendere meglio questi aspetti, proponendo e costruendo insieme punti di vista alternativi che permettano al paziente di sentirsi meglio in una data situazione e di agire diversamente in relazione ad essa. |
In questo modo è possibile non solo riconoscere e modificare i propri aspetti critici ma anche valorizzare le proprie risorse.
Il dialogo, in questa prospettiva, non è semplicemente uno strumento del cambiamento ma, tutt'al più, il luogo del cambiamento, in un confronto alla pari, etico, tra i partecipanti al processo di cambiamento. Il paziente infatti è considerato un interlocutore esperto e competente che, insieme allo psicologo, contribuisce a costruire il cambiamento desiderato, proponendo soluzioni e tracciando la direzione del lavoro.
Il dialogo, in questa prospettiva, non è semplicemente uno strumento del cambiamento ma, tutt'al più, il luogo del cambiamento, in un confronto alla pari, etico, tra i partecipanti al processo di cambiamento. Il paziente infatti è considerato un interlocutore esperto e competente che, insieme allo psicologo, contribuisce a costruire il cambiamento desiderato, proponendo soluzioni e tracciando la direzione del lavoro.
Il sintomo che cura e la cura del sintomo
Nel mio lavoro come psicologa psicoterapeuta parto dal presupposto che ogni sintomo veicoli un messaggio che non può essere espresso in parole dal soggetto e che, pertanto, trova una via alternativa per farsi ascoltare. Quindi se comprendiamo quel messaggio, se riusciamo a decifrarlo, possiamo agire di conseguenza, rendendo il sintomo non più necessario.
Talvolta, prima di rivolgersi allo psicologo o allo psicoterapeuta, la persona che manifesta una sintomatologia tenta altre strade: fa accertamenti medici, ricorre a farmaci, oppure pensa che occupare le sue giornate con diversi impegni lo aiuterà a non pensarci; chi soffre d’ansia, molto spesso, crede di dover imparare a gestirla e a conviverci; altri sintomi, come l’umore depresso, vengono combattuti, altri si cerca di controllarli.
Quello che invece propongo di fare è curarli, guarirli, partendo dalla comprensione del significato che quel specifico sintomo ha nella vita della persona.
Non credo sia corretto e nemmeno utile offrire soluzioni standardizzate, ma che sia necessario partire dall’esperienza di vita di quella persona per capire perché quel sintomo si è sviluppato e ha iniziato a pervadere la sua esistenza.
Quello che ti stupirà sarà scoprire che quel sintomo tanto invalidante si sta occupando di qualcosa, o meglio, attraverso quel sintomo tu ti stai occupando di qualcosa. Il sintomo è la cura ad un problema che non hai potuto affrontare diversamente. Compreso questo sarà possibile intraprendere la strada verso il benessere perché potremo trovare insieme soluzioni che permettano al sintomo di non essere più necessario.
Talvolta, prima di rivolgersi allo psicologo o allo psicoterapeuta, la persona che manifesta una sintomatologia tenta altre strade: fa accertamenti medici, ricorre a farmaci, oppure pensa che occupare le sue giornate con diversi impegni lo aiuterà a non pensarci; chi soffre d’ansia, molto spesso, crede di dover imparare a gestirla e a conviverci; altri sintomi, come l’umore depresso, vengono combattuti, altri si cerca di controllarli.
Quello che invece propongo di fare è curarli, guarirli, partendo dalla comprensione del significato che quel specifico sintomo ha nella vita della persona.
Non credo sia corretto e nemmeno utile offrire soluzioni standardizzate, ma che sia necessario partire dall’esperienza di vita di quella persona per capire perché quel sintomo si è sviluppato e ha iniziato a pervadere la sua esistenza.
Quello che ti stupirà sarà scoprire che quel sintomo tanto invalidante si sta occupando di qualcosa, o meglio, attraverso quel sintomo tu ti stai occupando di qualcosa. Il sintomo è la cura ad un problema che non hai potuto affrontare diversamente. Compreso questo sarà possibile intraprendere la strada verso il benessere perché potremo trovare insieme soluzioni che permettano al sintomo di non essere più necessario.
I traguardi possibili
Rivolgendoti a me come psicologa psicoterapeuta potrai:
- Risolvere la sintomatologia che ti disturba o la percezione di disagio e sofferenza, sviluppando di conseguenza maggior benessere;
- Comprendere meglio il tuo modo di sentire, pensare e agire nei contesti di vita e nelle relazioni in cui sei inserito, così da poter percepire maggiormente il tuo ruolo attivo negli eventi;
- Sviluppare risorse e capacità personali per gestire meglio le situazioni che ti generano malessere;
- Sentirti maggiormente responsabile e protagonista del tuo benessere e più competente nelle scelte che fai.
Il metodo che utilizzo risulta efficace nel lavoro con individui, coppie e famiglie, per trattare diversi disturbi e forme di sofferenza: depressione, disturbi alimentari, disturbi d’ansia, problemi relazionali, fasi critiche del ciclo di vita, messa in discussione dell’immagine di sé e del proprio progetto di vita, diverse forme di dipendenza (da sostanze, comportamentali, affettive), tematiche di coppia o famigliari, come difficoltà di comunicazione, conflittualità, eventi critici (es. tradimenti, separazioni).
Modalità e tempi
Inizialmente sono necessari alcuni incontri (solitamente 3 o 4) per poter comprendere la complessità della persona ho davanti e il malessere che l'ha portata a chiedere aiuto. Sarà possibile definire di conseguenza degli obiettivi specifici da raggiungere e le modalità con cui farlo.
Il percorso può essere individuale (con cadenza settimanale, quindicinale o mensile), di coppia o familiare (con cadenza quindicinale o mensile).
La modalità più idonea verrà concordata insieme, in base alla specificità del problema e ai bisogni espressi.
La durata complessiva del percorso dipende da diversi fattori: è calata sul sentire del paziente e dipende dall'evoluzione del percorso stesso.
Il percorso può essere individuale (con cadenza settimanale, quindicinale o mensile), di coppia o familiare (con cadenza quindicinale o mensile).
La modalità più idonea verrà concordata insieme, in base alla specificità del problema e ai bisogni espressi.
La durata complessiva del percorso dipende da diversi fattori: è calata sul sentire del paziente e dipende dall'evoluzione del percorso stesso.
Modalità online
Ho iniziato ad utilizzare la modalità online per poter essere vicina ai miei pazienti e proseguire i percorsi quando la pandemia ci ha posto di fronte a nuove sfide.
Oggi considero questa modalità come uno strumento valido in situazioni in cui la distanza rischia di ostacolare lo svolgimento del percorso e per rispondere a specifiche esigenze dei miei pazienti.
Puoi approfondire le informazioni su questa modalità di lavoro cliccando qui.
Oggi considero questa modalità come uno strumento valido in situazioni in cui la distanza rischia di ostacolare lo svolgimento del percorso e per rispondere a specifiche esigenze dei miei pazienti.
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